Termina l’avventura di Gabor Rakonczay

Gabor Rakonczay era partito il 10 gennaio da Gran Canaria per tentare di attraversare l’Atlantico a bordo di un SUP da lui costruito. Nei primi 5 giorni di avventura ha percorso qualche centinaia di chilometri incontrando onde oceaniche di 2/3 metri che lo hanno rallentato e messo a dura prova. Non è riuscito a raggiungere le correnti da Sud che lo avrebbero aiutato e sospinto verso acque più calme.

Dagli aggiornamenti del diario di bordo che Gabor pubblicava quotidianamente sui social si comprende che uno dei maggiori ostacoli è stato quello di passare troppo tempo esposto agli elementi e alle intemperie non avendo una cabina dove riposare all’asciutto. La tavola da lui progettata infatti comprendeva un sottocoperta stagno dove aveva stivato viveri e attrezzatura ma non una cabina vera e propria dove potersi riparare durante i turni di riposo.

L’atleta ungherese aveva programmato di riposare attraverso turni di sonno intermittente in modo da dare continuità alla traversata pagaiando il più possibile. Avendo trovato condizioni meteo impegnative però non è riuscito a dormire all’asciutto riposando male e poco nei primi giorni della traversata, potrebbe essere proprio questo il fattore che lo ha fatto desistere.

Il giorno 16 gennaio è stato quindi riportato a terra dai soccorsi in buone condizioni fisiche e senza aver subito alcun infortunio. Gabor aveva progettato e costruito in due mesi questa imbarcazione lunga 5,5 metri e larga 1,5 che adesso naviga alla deriva in mezzo all’oceano Atlantico.

L’avventuriero, che è un vero e proprio idolo in Ungheria, ha tenuto due conferenze stampa in diretta Facebook dove ha spiegato quello che è successo ai tanti connazionali che lo seguono durante le sue avventure, non ha escluso l’intenzione di riprovare la traversata in futuro.

Nonostante il fallimento della sua impresa è ammirevole il coraggio dimostrato e la voglia di mettersi alla prova in un’avventura così estrema. Atleti del calibro di Gabor Rakonczay sono grande fonte di ispirazione per gli sportivi e per i suppisti che ogni giorno affrontano le loro piccole sfide quotidiane.


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