Sup News @ Wave Design
Pur non essendo un tecnologo, sono sempre rimasto affasciato dalla costruzione degli oggetti che ci circondano.
Diamo per scontate le loro funzionalità e ne apprezziamo le qualità, leggerezza, rigidità o flessibilità, funzionalità estetica etc etc. e per questo sperimentiamo sempre cose diverse prodotte in posti diversi.
Siamo sempre alla continua ricerca di un miglioramento che molte volte dipende più da noi che dalle attrezzature sportive che acquistiamo anche compulsivamente.
Spesso questi oggetti, tavole, vele, pagaie… sono costruiti nel “far east” con processi produttivi di cui sappiamo poco, ma che influenzano proprio la qualità di quelle caratteristiche che il progettista aveva pensato quando ha disegnato l’oggetto.
Dopo aver provato le pagaie dei miei compagni di uscite, ero rimasto molto ben impressionato dalle Wave Design che praticamente ormai vengono utilizzate da quasi tutti i componenti della “Dawn Patrol”.
Avendo praticato per un certo periodo Canoa, il marchio lo conoscevo già. E’ un marchio diffuso, usato da atleti molto forti e che ha anche vinto il campionato Italiano di maratona in K1.
Wave Design è una bella realtà Italiana e come ogni marchio serio che si rispetti, supporta giovani atleti anche nel SUP (vedetevi il video per sapere quali, direttamente da Giuseppe).
Così, siccome ho deciso di non comprare più nulla a scatola chiusa ho provato i vari modelli di pagaia dei miei amici e poi ho deciso cosa faceva più al mio caso.
Dopo aver preso appuntamento con Giuseppe Tandurella, una mattina con l’amico Cabrina siamo andati nella sede della Wave Design di San Cesareo (RM).
Non era la prima volta che andavamo: ero già stato lì tempo prima con Paolo per una riparazione dell’asta che non aveva retto al “crash test” della chiusura del portabagagli dalla sua macchina, ed ero ero rimasto colpito dal servizio after sales offerto da Giuseppe.
Giuseppe e la moglie ci hanno accolto con la gentilezza e la cortesia che li contraddistinguono e dopo un bel caffè, Giuseppe si è messo all’opera per assemblare la pala che avevo scelto con l’asta della flessibilità (6) che mi piaceva ed il pomello ergonomico che al momento ho visto solo da loro.
Prese le misure ho seguito l’assemblaggio passo passo della mia pagaia. Terminato il lavoro, mi sono fatto spiegare l’intero processo produttivo e le caratteristiche dei materiali che usavano.
Con l’occasione ho messo insieme un piccolo video, che mi sembra molto interessante, e che metto a disposizione dei lettori di Sup News.
Il vostro Johnny Banzai
P.S. La pagaia provata in acqua …è fantastica.