Salivoli Backyard Challenge: il racconto

La mattina del 24 novembre mi trovo sulla spiaggia di Salivoli insieme a Susak, che mi supporterà in questa lunga giornata, e insieme a Eugenio Bucci, amico e videomaker locale. Mancano pochi minuti all’inizio di questa avventura che avevo in mente da un po’ di tempo.


Il Salivoli Backyard Challenge è nato grazie all’ispirazione di alcune ultra maratone dette “Backyard Races” durante le quali si percorre più volte un tragitto tornando ogni giro alla base di partenza. In questo format si corre a piedi, ma io ho pensato di adattarlo alla mia disciplina e creare la mia ultra avventura proprio dietro casa. La base pensata per la mia sfida infatti è proprio il mio home spot: la spiaggia di Salivoli.

Il percorso programmato da ripetere N volte è un giro di circa 8 km lungo la costa piombinese, passando davanti a Punta Falcone e girando intorno allo scoglio che si trova davanti alla spiaggia di Fosso alle Canne. L’obiettivo era quello di terminare 8 giri con un tempo limite di 1 ora per giro, usando i minuti che avanzavano a ogni giro per rifocillarmi e prepararmi al successivo.

Alle 9 di mattina in punto inizio il primo giro accompagnato da Filippo Alberti, rider locale e compagno di allenamento. Il vento è teso e proviene da Nord-Est. Un grecale che sotto raffica raggiunge i 10 nodi e mi mette subito alla prova colpendomi a volte di lato e a volte di fronte. Per questa avventura ho scelto di utilizzare il mio fido Air Race RRD 14×24 che mi consentirà di mantenere un passo costante e mi garantirà la stabilità necessaria quando le gambe inizieranno a essere stanche dopo tante ore a bordo.

Dalla seconda ora in poi resto solo con il grecale. Concludo il primo giro con qualche minuto di anticipo e posso così rifocillarmi a terra grazie all’aiuto di Susak. Le prime 3 ore passano veloci ma il vento non accenna a calare, in queste condizioni sarà una prova di forza pagaiare per 8 ore di fila. La prima sezione di ogni giro è un upwind che mi mette alla prova a livello muscolare. Nella seconda parte invece il vento è alle spalle, ma il mare resta piatto e così devo continuare a pagaiare non avendo la spinta delle onde.

Intorno all’ora di pranzo il vento cala e riesco a fare un paio di giri con mare calmo e una leggera brezza che piano piano gira verso Sud. Riesco ad aumentare il ritmo in modo da avere più tempo per mangiare e prepararmi al meglio per la seconda metà della giornata. 

Il quinto giro inizia in salita. Durante le ore più calde della giornata il vento molto spesso gira a maestrale ed entra con forza il così detto “termico” che ci accompagna sempre durante l’estate. Oggi essendo una giornata particolarmente calda, il “termico” torna a farci visita e mi mette alla prova dopo 5 ore di pagaiata! L’upwind è molto muscolare e il vento sta alzando anche un po’ di onda che rende tutto più faticoso. Il downwind però è più formato e mi dà modo di aumentare un po’ la velocità e concludere il quinto e il sesto giro nel tempo limite. Questo è il momento più duro dell’intera giornata, inizio a essere stanco e il vento si accanisce con più intensità. Cerco di rimanere calmo però pensando e sperando che appena il sole calerà farà calare anche la temperatura e con lei il vento.

Le mie previsioni si avverano e durante il settimo giro il maestrale inizia a calare. Questo avvenimento mi dà la giusta carica emotiva per portare a termine la giornata. Mancano solo due ore e tutto ciò che devo fare è mantenere il ritmo per restare nel tempo limite. 

Al termine del settimo giro torno a Salivoli per un ultimo rifornimento aiutato da Susak. Mangio qualcosa e riempio le borracce. Pronto ad affrontare l’ultima ora di navigazione riprendo il largo. Per quest’ultimo giro è tornato in acqua Filippo che mi accompagnerà nella conclusione di questa avventura. Appena usciamo dal golfo di Salivoli vediamo che il vento e il mare si sono completamente calmati. Adesso sembra di pagaiare in un lago, l’acqua è diventata uno specchio che riflette i colori del cielo al tramonto. L’ultimo giro è facile, il peggio è passato e posso godermi questa ultima ora pagaiando a un ritmo costante che mi porterà fino alla meta. Gli ultimi dieci minuti pagaiamo con il sole che è sceso dietro l’Isola d’Elba e approfittiamo dell’ultima luce del giorno per rientrare a Salivoli. La missione è compiuta.
Ho pagaiato per 8 ore percorrendo 62km!

Lo screenshot GPS del percorso

Al rientro ringrazio tutti coloro che mi hanno seguito e aiutato in questa piccola grande avventura. Gli sport di ultra endurance sono un gioco di squadra e per percorrere grandi distanze serve il supporto di persone che credono in quello che si sta facendo.

Terminata questa lunga giornata in SUP sono ancora più affascinato dal nostro sport e dall’immensa varietà di cose che ci consente di fare. In questo caso mi ha concesso di vivere una bella esperienza a stretto contatto col mare e con la natura senza dover andare chissà dove, semplicemente pagaiando lungo la costa dietro casa.

Questo è il racconto della Salivoli Backyard Challenge. In futuro mi piacerebbe condividere questa avventura con altri suppisti appassionati di ultra endurance. Chi lo sa, magari un giorno diventerà un vero e proprio evento, una vera e propria festa del SUP!

Paolo Marconi

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